Il Metodo Pancafit
Il metodo Pancafit agisce sulle catene muscolari, fasciali e connettivali permettendo l’allungamento muscolare globale decompensato. Nel contempo, si agisce anche in direzione dello sblocco del diaframma attraverso tecniche respiratorie particolari, arrivando in questo modo ad agire indirettamente anche sulla componente emozionale, da considerarsi sempre importante e di grande rilievo nella soluzione di alcune patologie. Consente così alle articolazioni bloccate e doloranti (a causa di muscoli tesi e retratti), di venir sbloccate e rese quindi mobili e funzionali.
In questo modo, molte patologie osteomuscolari ottengono grandi benefici e scompariranno dolori derivanti da:
- cervicalgie e dorsalgie,
- lombalgie e lombosciatalgie,
- tendiniti, borsiti e pubalgie,
- radicoliti e epicondiliti,
- tunnel carpale,
- periartriti,
- fibromialgie e protrusioni discali,
- ernie discali e jatali,
- processi artrosici alla colonna,
- coxartrosi, gonartrosi;
grande efficacia si ottiene agendo sulle ipercifosi, iperlordosi, scoliosi.
Raggi e Pancafit
I metodi Raggi e Pancafit agiscono sulle retrazioni muscolari, che altro non sono se non un processo di “fibrotizzazione” della componente fibrotica connettivale e della componente fasciale, le quali imprigionano i sarcomeri (unità contrattile del muscolo).
Tale “fissità” o “intrappolamento muscolare” avviene sempre nella direzione del muscolo in chiusura, ossia in direzione del raccorciamento, determinando nel tempo una condizione di accorciamento muscolare che risulta irreversibile, a meno che non si ricorra all’ausilio di una tecnica ad azione globale decompensatoria.
Tale condizione, detta “retrazione”, ha il potere di rendere rigide e prigioniere le articolazioni e dunque l’intero corpo in un complesso sistema di “catene muscolari, fasciali e connettivali” che sono in grado di causare tutte le patologie sopra descritte.